
Nel 2013, avendo riscontrato una battuta d’arresto del processo di sviluppo della mobilità sostenibile, il Comune di Murska Sobota ha deciso di rivedere i propri piani e politiche in materia.
La città slovena è stata coadiuvata in questo processo dall’Università di Maribor, che ha messo a punto un nuovo piano di azione avvalendosi di uno strumento di gestione della qualità sviluppato nell’ambito del progetto europeo QUEST.
Grazie a questo strumento, Murska Sobota ha introdotto un nuovo servizio navetta gratuito per i cittadini; ha inoltre in programma di riqualificare una strada pedonale e ridurre il numero di parcheggi in città.
Murska Sobota, con i suoi 19.000 abitanti e una superficie di 64 km2, è una delle principali città del nord-est della Slovenia. È inoltre l’area più centrale e più urbanizzata dell’intera regione della Pomurje.
Nel 2008 Murska Sobota è stata una delle prime città slovene a elaborare un proprio Piano di mobilità urbana sostenibile (SUMP). Da allora sono state introdotte molte misure efficaci, quali navette gratuite e nuovi collegamenti ciclabili da e verso le aree urbanizzate limitrofe. Al fine di valutare e potenziare le proprie politiche e azioni di mobilità sostenibile, Murska Sobota ha partecipato nel 2013 al progetto QUEST, nell’ambito del quale la città ha fruito dell’assistenza di un ente di consulenza esterno, l’università di Maribor.
Murska Sobota ha deciso di rivedere le proprie politiche in materia di mobilità sostenibile dopo che il consiglio comunale aveva respinto la proposta di chiudere al traffico una strada del centro cittadino e di estendere un’area pedonale.
QUEST (Quality management tool for Urban Energy efficient Sustainable Transport), un progetto europeo operativo dal 2011 al 2013, si proponeva di sostenere le città europee nell’attuazione di sistemi di trasporto urbano più sostenibili. Lo strumento realizzato nell’ambito del progetto aiuta le città a individuare, ricorrendo ad un esperto esterno, le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi desiderati in materia di mobilità sostenibile. Murska Sobota ha deciso di applicare il metodo QUEST, scegliendo come proprio esperto e coordinatore del processo l’Università di Maribor. Il metodo QUEST prevede quattro fasi:
- l’audit QUEST;
- un’autovalutazione con i gruppi di interesse;
- il piano d’azione;
- la certificazione.
L’audit QUEST
Questa fase è finalizzata alla raccolta di informazioni obiettive sulla politica di trasporto locale e al loro successivo raffronto con gli elementi chiave delle pratiche d’eccellenza in tale ambito. All’inizio del 2013, Murska Sobota ha indetto un primo incontro con i rappresentanti municipali per discutere e valutare le politiche e i piani in vigore. L’Università di Maribor ha coordinato l’audit QUEST, compilando tutte le informazioni disponibili in un’analisi dei punti di forza/debolezza. Dai risultati dell’audit è emerso che gli spostamenti a piedi, il parcheggio e il trasporto pubblico erano le principali criticità da affrontare.
Autovalutazione con i gruppi di interesse
La fase successiva prevista dal metodo QUEST è l’autovalutazione con i gruppi di interesse. A tal fine, 45 rappresentanti delle parti interessate sono stati invitati a partecipare a un’indagine e a esprimersi in merito all’efficienza della città sotto il profilo della mobilità. Il gruppo era composto da dipendenti comunali, responsabili politici, associazioni di utenti, fornitori di servizi di trasporto e rappresentanti delle attività commerciali. Anche in questo caso, l’Università di Maribor ha raccolto e analizzato i pareri espressi. Analogamente a quanto avvenuto per l’audit QUEST, anche l’autovalutazione con i gruppi di interesse ha indicato tra i principali temi da approfondire gli spostamenti a piedi e il trasporto pubblico.
I risultati dell’audit e dell’autovalutazione QUEST hanno quindi fornito i dati di base per la definizione degli ambiti di intervento. Murska Sobota ha deciso di concentrarsi su tre principali tematiche: spostamenti a piedi, parcheggio e trasporto pubblico. Una volta stabiliti i temi su cui intervenire sono state calendarizzate le successive riunioni con i gruppi di interesse, nel corso delle quali si è proceduto alla discussione di tutti gli aspetti problematici, proponendo nuovi provvedimenti.
L’intero processo è sfociato in un Piano d’azione redatto dall’esperto esterno (Università di Maribor). Il piano indica, per i successivi quattro-cinque anni, le ulteriori misure da implementare e le modalità di intervento necessarie per migliorare le politiche attualmente in vigore. Per quanto riguarda il tema “spostamenti a piedi”, ad esempio, l’università ha raccomandato la soluzione “spazi condivisi” nella via Slovenska, una strada del centro estremamente trafficata e ad alta affluenza pedonale. Il concetto di “spazi condivisi” punta a una disposizione e progettazione di strade e aree pubbliche dove traffico, zone residenziali e altre destinazioni d’uso degli spazi possano coesistere in modo armonico. Riunisce nello stesso spazio gli utenti della strada più vulnerabili e i veicoli a motore, utilizzando arredi e segnaletica che incoraggiano i conducenti a rallentare e ad essere più consapevoli degli altri utilizzatori.
“Negli ultimi decenni molte strade nei pressi del centro cittadino si sono trasformate in corridoi per il traffico dei veicoli a motore privati. L’arredo urbano era tutt’altro che invitante per i pedoni, e questo ha avuto ripercussioni negative anche sui negozi, i bar e i ristorantini”, afferma Sebastian Toplak dell’Università di Maribor. “La riprogettazione di via Slovenska mira a rendere più piacevole questa strada in modo che visitatori e residenti trascorrano più tempo nella zona, così da riportare in centro, da altre zone più periferiche come i centri commerciali, alcune attività quali lo shopping o l’uscire con gli amici. Nella via sono stati istallati, ad esempio, panchine e piccoli stand per le attività commerciali”.
Rispetto al tema “parcheggio”, l’università ha raccomandato una riduzione dei posti auto in centro, mentre per quanto riguarda il trasporto pubblico, il Piano d’azione ha portato alla creazione di una nuova navetta gratuita per i cittadini. Secondo Toplak, la riduzione del numero di parcheggi è stata una conseguenza logica nel percorso di riqualificazione del centro e di riduzione dell’inquinamento atmosferico, dopo l’apertura di un’area di parcheggio a pagamento nel 2013.
“Anche l’introduzione di una nuova linea di autobus gratuita per i cittadini è una misura adeguata che contribuisce a limitare una possibile esclusione sociale di determinati gruppi della popolazione, come gli anziani, i giovani e le categorie più vulnerabili. Riduce inoltre la necessità di prendere l'auto in città”, conclude Sebastian Toplak.
Alla fine del 2013, il Consiglio comunale ha approvato il Piano d’azione QUEST, avviando la realizzazione delle misure che hanno permesso alla città di Murska Sobota di ottenere la certificazione della QUEST Academy. Per Toplak, la sfida più grande è stata trasformare il concetto di pianificazione in un processo integrato. “Grazie alla partecipazione di tutti i soggetti coinvolti siamo riusciti a creare soluzioni accettabili da chiunque”, ha affermato.
L’esperienza di Murska Sobota dimostra come QUEST sia uno strumento efficace al servizio delle città: è di facile utilizzo e può portare a risultati immediati. Non implica inoltre una pregressa raccolta di ingenti quantità di dati. In futuro saranno comunque necessarie campagne di informazione e comunicazione per convincere le città, i ministeri, la Commissione europea e gli altri organismi finanziari dei vantaggi di questo strumento e della certificazione QUEST. Tale certificato avrà infatti valore solo se sarà riconosciuto dagli organismi di finanziamento come un criterio prioritario per l’assegnazione dei fondi. In caso contrario, rimarrà solo un certificato come tanti altri”, conclude Toplak.